I galloni di antiquario-doc, bisogna riconoscerlo,
Giuseppe Visceglie se li è guadagnati sul campo, dopo una diuturna e meticolosa convivenza con i retaggi del passato. Sì, perché lui, in principio, era un abile restauratore che sapeva riportare, con l’ausilio del solo “olio di gomito”, un mobile antico al primitivo splendore.
E così un cassettone o una commode infestati da tarli, grazie alle sue prodigiose cure, cancellavano, con grande meraviglia e stupore dei clienti, tutti gli acciacchi dell’età avanzata, riacquistando il baldanzoso fascino dei tempi andati.
Non è finita.
Proprio in virtù di quella dimestichezza quotidiana con le tentazioni d’epoca il solerte restauratore, nel mettere a nudo l’oggetto del desiderio, riusciva a scoprire, scartavetrando e piallando, le subdole magagne cui ricorrevano sovente commercianti poco scrupolosi allo scopo di contrabbandare per antico un “secretaire”, nato magari solo alcuni decenni fa; o, addirittura, millantare per integro in ogni sua parte, un cassettone settecentesco, che del secolo dei lumi aveva solo qualche orpello; e che, invece, ad un esame più attento, rivelava la origine truffaldina: era, insomma, la risultante di un furbesco assemblaggio di pezzi prelevati da un vecchio mobile.
Maturata, dunque, una tale esperienza sul campo, ecco,un bel giorno, l’improvvisa svolta: Giuseppe decide di passare il Rubicone e, sic et simpliciter, darsi anima e corpo alla professione di antiquario, ossia alla ricerca di testimonianze del passato, prossimo e remoto. E in tale veste di instancabile cacciatore opera oggi da mane a sera per poter offrire alla sua clientela questa o quella selvaggina d’epoca scovata, al pari di un segugio di razza, in questa o quella regione d’Italia oppure addirittura all’estero.
Ma il Nostro, pur sortendo risultati sorprendenti, non ha abbandonato affatto il vecchio mestiere. Anzi se ne avvale per offrire all’acquirente quel valore aggiunto di un restauro con i fiocchi. E’ sempre lui, infatti, a ridare la beltà perduta a mobili, cornici e suppellettili nel laboratorio da lui allestito nel retrobottega delle sue ariose e raffinate gallerie.
Un laboratorio – o per meglio dire una… clinica, dove gli stessi clienti, se ne hanno voglia, possono seguire le varie fasi del “lifting” cui viene sottoposto il… vegliardo oggetto del desiderio per poter riacquistare, a seguito della terapia messa in atto da Giuseppe, la salute e anche la beltà d’un tempo.
Da sottolineare che, mentre nel laboratorio in questione gli illustri “pazienti” ricevono le cure del caso, nei locali anteriori, ossia nella galleria vera e propria, sono ovviamente in passerella mobili già restaurati e pronti a lanciare – insieme con dipinti, sculture, disegni e gouaches – suadenti richiami ai patiti del tarlo e dell’arte. Insieme con i mobili restaurati, per precisa volontà del padrone di casa, ci sono anche quelli appena arrivati.
Per un semplice motivo: Giuseppe Visceglie usa mostrarli nella condizione in cui sono stati trovati. Una strategia di vendita che mira a far apprezzare il pezzo così com’è, privo di trucchi e belletti. Toccherà al restauro conferirgli quell’aura raffinata che ne farà poi l’ospite più prestigioso della nostra dimora.
Vinicio Coppola
Vinicio Coppola, una vita nel giornalismo, dalla televisione alla carta stampata e viceversa. Esperto di antiquariato, ha curato una rubrica settimanale sulla “Gazzetta del Mezzogiorno”, di cui è stato redattore capo e segretario di redazione. Per circa dieci anni, coordinatore dei servizi giornalistici di Antenna Sud. Per l’attività in campo culturale, riconoscimenti a livello nazionale: Premio Scarfoglio, Premio Simpatia, Premio Ausonia, Premio Valle dei Trulli, Premio Furore e Premio Foyer des artists.
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